False PEC e richieste di pagamento sospette
Di recente in Alto Adige è tornato a crescere il numero di richieste di pagamento ingannevoli. Le imprese iscritte al Registro delle imprese ricevono fatture e richieste di pagamento per posta, e-mail e anche via PEC. La Camera di commercio raccomanda la massima prudenza.
Nelle ultime settimane, diverse imprese altoatesine hanno ricevuto e-mail e PEC ingannevoli contenenti richieste di pagamento apparentemente legittime o addirittura emesse da autorità ufficiali. Si tratta di richieste di pagamento fraudolente che non devono essere assolutamente considerate valide.
Pratiche commerciali ingannevoli di questo tipo non sono rare: dappertutto in Italia è possibile avere accesso ai dati delle aziende iscritte al Registro delle imprese o ad altre banche dati pubbliche. Le imprese vengono invitate sistematicamente a versare un’imposta per l’iscrizione dei propri dati in qualche banca dati privata o in un registro marchi non ufficiale.
Spesso il testo è formulato in modo tale da trarre in inganno: a una rapida lettura pare infatti che si tratti di un sollecito di pagamento del diritto annuale da versare alla Camera di commercio o di altre imposte obbligatorie. Solo dal testo stampato in piccolo o a una lettura più attenta si scopre che non è così.
Inoltre, sono in circolazione anche false richieste di pagamento trasmesse via PEC che invitano a cliccare su un link per visualizzare una fattura. Accedendo a quel link, si espone il computer al rischio di infezione da malware. È importante prestare molta attenzione ed eliminare immediatamente queste e-mail senza aprire il link.
La Camera di commercio è venuta a conoscenza di un caso in cui i dati di un’azienda sono stati utilizzati senza autorizzazione per creare e inviare fatture false. Questo va oltre le pratiche commerciali ingannevoli ed equivale già a una frode.
“Le fatture devono essere controllate prima di effettuare il pagamento. È necessario fare attenzione, soprattutto se le coordinate bancarie di chi emette la fattura sono cambiate”, spiega Alfred Aberer, Segretario generale della Camera di commercio di Bolzano.
Gli imprenditori coinvolti hanno la possibilità di segnalare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato su pratiche commerciali scorrette o campagne pubblicitarie ingannevoli. La relativa segnalazione può essere effettuata sia online sul sito www.agcm.it sia chiamando il numero verde 800 166 661. Si ricorda che l’azienda ha un diritto di recesso di 14 giorni dalla data di pagamento.
La Camera di commercio di Bolzano pubblica online notizie aggiornate relative alle attività commerciali ingannevoli.