Camera d commercio di Bolzano
scarsa competitività europea

Scarsa competitività europea

Risente anche l'Alto Adige

Data: 
Mercoledì, 02 Agosto 2023
Ora: 

Da qualche tempo l’Europa fatica a tenere il passo con lo sviluppo economico internazionale. Le grandi potenze economiche, ovvero gli Stati Uniti, la Cina e sempre più anche l’India, superano l’Europa per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, le attività di ricerca universitaria e in generale l’attrattività in quanto localizzazione economica. Ciò è dovuto anche al mancato completamento del mercato interno dell’Unione europea, il quale presenta ancora numerosi ostacoli per le piccole e medie imprese ed è impossibilitato a esprimere il suo enorme potenziale. Anche le aziende altoatesine ne risentono nel loro lavoro quotidiano.

L’indice di localizzazione elaborato dall’Institut der deutschen Wirtschaft (IW), Istituto dell’economia tedesca di Colonia, lo dimostra in maniera inequivocabile: confrontando le localizzazioni industriali a livello internazionale molti Paesi dell’Unione europea si piazzano in fondo alla classifica. L’Italia è al 26° posto su 45 Paesi industrializzati ed emergenti, molto indietro rispetto alla Svizzera e agli Stati Uniti. Solamente quattro Paesi dell’EU (Paesi Bassi, Germania, Danimarca e Svezia) sono entrati nei primi dieci posti della classifica nel 2019. Questo indice, rilevato da IW-Consult, valuta fattori di localizzazione dal punto di vista degli investimenti delle imprese industriali, come la sicurezza del diritto, la corruzione, la regolamentazione del mercato del lavoro, le infrastrutture, il capitale umano disponibile, i costi e così via.

Negli ultimi anni la crescita media del PIL nell’Unione europea è inferiore rispetto a quella negli Stati Uniti e in Cina. Per quanto riguarda gli investimenti lordi, la Cina ha aumentato costantemente la propria quota nel corso degli anni e ora è chiaramente in testa alla classifica. Inoltre, l’Europa non può competere con le università più prestigiose in termini di risultati di ricerca scientifica. A livello mondiale, solamente il 18 percento delle domande di brevetto proviene dal Vecchio Continente.

Il mercato unico europeo è stato istituito nel 1993 per rafforzare il polo economico dell’Europa nello scenario concorrenziale mondiale. Nei primi decenni esso ha contribuito in modo significativo ad accelerare l’integrazione europea. Tuttavia, il mercato interno è lungi dall’essere considerato completo. Ad esempio, non esiste ancora un mercato comune europeo dei capitali e le numerose barriere commerciali, così come la mancanza di standard uniformi, ostacolano lo scambio di merci nell’Unione.

Indice di localizzazione

Anche su altre questioni cruciali per la competitività economica del futuro come la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, l’approvvigionamento di materie prime e la capacità delle batterie a sostegno della transizione ecologica, sembra che l’Unione europea sia in affanno. 

Tutti questi aspetti si ripercuotono negativamente anche su molte imprese altoatesine, poiché impediscono loro di sfruttare appieno il proprio potenziale di sviluppo. “La libera circolazione delle merci è un pilastro fondamentale del mercato interno dell’UE. Tuttavia, i numerosi disagi nel trasporto di merci lungo l’asse del Brennero sono un chiaro segnale che l’Unione europea deve intervenire e fare in modo che il potenziale del mercato interno possa emergere senza riserve. Solo così la posizione economica dell’Europa può competere in uno scenario mondiale”, ha affermato il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, persona di riferimento Georg Lun, tel. 0471 945 708, e-mail: georg.lun@camcom.bz.it.

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