Archivio mostre
2020/21 - La Scuola di Arti e Mestieri di Bolzano (1884-1921)
Quello tra l’Otto- e Novecento fu un periodo caratterizzato da un innovativo fermento artistico, culturale e sociale ed è proprio in quegli anni che nacque e si sviluppò a Bolzano, città ai margini della monarchia austro-ungarica, una particolare scuola professionale.
Obiettivo principale dell’istituto era quello di formare bravi artigiani, capaci di dare una spinta al settore economico tradizionale e trainante a livello nazionale. Grazie all’impegno dei direttori, alla capacità degli insegnanti e al talento degli allievi, la scuola diventerà invece un inaspettato trampolino di lancio verso la prestigiosa Scuola di Arti applicate di Vienna e, per alcuni, un viatico verso la carriera artistica.
Grazie ai prestiti del MAK – Museum für angewandte Kunst di Vienna, di altre istituzioni pubbliche e di privati è possibile così ripercorrere la storia della scuola e indagare i legami tra didattica e creatività in un mondo proteso verso la modernità.
Curatori: Elisabetta Carnielli e Roberto Festi
2019/20 - I Medici del Tirolo
Grazie al matrimonio tra l’arciduca Leopoldo V, reggente del Tirolo, e Claudia de’ Medici la linea tirolese degli Asburgo si imparentò con l’importante casata toscana. I Medici, strettamente legati al Rinascimento, al potere e alla ricchezza, erano amanti dell’arte e grandi mecenati. Per oltre tre secoli e mezzo, prima come commercianti e banchieri, poi come arciduchi di Toscana, ressero le sorti di Firenze e, dal 1632, anche quelle del Tirolo. Dopo la morte di Leopoldo V, Claudia de’ Medici governò con grande abilità e determinazione il Tirolo assieme al figlio Ferdinando Carlo.
La linea tirolese nata dall’unione tra i Medici e gli Asburgo portò a Bolzano, grazie alla codificazione degli ordinamenti delle fiere, un’inattesa crescita commerciale; inoltre, la riforma della difesa territoriale e l’ampliamento delle fortificazioni al confine settentrionale salvarono il Tirolo da invasioni durante la Guerra dei trent’anni.
Protagonisti della mostra ed esposti al Museo Mercantile sono due ritratti inediti di Ferdinando Carlo e della consorte Anna de’ Medici, entrambi realizzati dal famoso pittore di corte fiammingo Justus Suttermans. Questi sono affiancati da alcuni ritratti di Claudia de’ Medici provenienti dalle Gallerie degli Uffizi e da una rassegna di preziose monete provenienti dal Gabinetto numismatico del Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Per questa importante mostra il Museo Mercantile ha trovato una proficua e prestigiosa collaborazione con la Fondazione Castelli di Bolzano. Il mastio di Castel Mareccio ospita un completo armamentario storico e focalizza in particolare la Guerra dei trent’anni, il conflitto che tormentò la prima metà del XVII secolo.
2018/19 - Sulla strada del Brennero
Fin da tempi remoti imperatori e militari, pellegrini e papi, postiglioni e artisti, mercanti e diplomatici, gente comune e nobili hanno attraversato il territorio compreso tra Augusta a Verona per i motivi più disparati: controllare i confini, consegnare missive, cercare lavoro, concludere affari, affinare gli studi, tenere concerti, cercare commesse, andare a sposarsi, cercare redenzione o rifugio, trovando risposte e facendosi delle domande.
La mostra al Museo Mercantile cerca di raccontare attraverso preziosi documenti, opere d’arte, ritratti, vedute, carte geografiche e oggetti, le vicende di alcuni personaggi che hanno percorso la strada del Brennero tra il Medioevo e l’Età moderna.
2018 - Trento Film Festival
Il Trento Film Festival, in collaborazione con la Camera di commercio di Bolzano e quella di Trento, presenta al Palazzo Mercantile i manifesti editi in occasione di ogni appuntamento annuale. Il festival di cinematografia di montagna più longevo al mondo, racconta così l’attuale ruolo della rassegna nel contesto culturale internazionale. In mostra le opere di grafici e artisti quali Emanuele Luzzati, Ro Marcenaro, Raymond Peynet, Flavio Faganello, Xavier Poiret, Samivel, Guido Scarabottolo, Sergio Toppi.
2017/18 - I mercanti, l’imperatore e gli artisti
Una mostra che racconta di una città, di mercanti, di imperatori e di artisti che tradussero in arte, con l’uso sapiente di immagini, simboli e personaggi una vicenda accaduta sul finire del Settecento. Una faccenda legata ai dazi, che preoccupò i mercanti e ispirò gli artisti.
Affiancati da documenti originali, incisioni, ritratti sono esposti tre dipinti allegorici realizzati da Carl Henrici tra il 1780 e il 1783. Henrici, il pittore prediletto dalla borghesia bolzanina, sottolinea con le sue tele le ripercussioni che la nuova tariffa daziaria aveva avuto per l’arte e per gli artisti.
Le opere esposte provengono dal Museo Mercantile stesso nonché da collezioni private e pubbliche come quelle del Museo Civico di Bolzano e del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck.
2016/17 - Fabbriche, castelli e modernità
Attraverso dipinti, documenti e altri oggetti esposti in mostra sarà possibile ripercorrere la vita di Franz Anton von Kofler (1788 – 1867), un vero e proprio protagonista nella Bolzano dell’Ottocento.
La città di Bolzano, nella prima metà dell’Ottocento, è poco dinamica dal punto di vista demografico, economico e sociale. Verso la metà del secolo, nel giro di alcuni anni, vengono introdotte alcune importanti innovazioni che contribuiscono a segnare profondamente la vita urbana e a rilanciare l’economia tra la fine del secolo e la prima guerra mondiale. Franz Anton von Kofler ricopre un ruolo cruciale in molte di queste.
Kofler è considerato una delle figure di spicco nella Bolzano dell'Ottocento e i suoi molteplici interessi spaziano dall’economia alla storia, dall’arte alla cultura.
Di estrazione borghese dal 1830 è titolare di una propria attività commerciale e finanziaria. Per oltre vent’anni è membro del Magistrato mercantile di Bolzano e quando nel 1851 l’istituzione viene sciolta per essere sostituita dalla Camera di commercio, ne diviene il primo Presidente. Grazie ai suoi meriti professionali ottiene nel 1855 la nobilitazione. Nel 1848 fonda il Cotonificio, la prima fabbrica in senso moderno dell’area sudtirolese ed è membro del comitato promotore per l’illuminazione a gas cittadina, inaugurato nel 1861.
Durante la sua vita Kofler si occupa inoltre della conservazione e della valorizzazione di Castel Klebenstein e di Castel Prösels, entrambi di sua proprietà, e di Castel Roncolo, quale affittuario.
2015 - La guerra sui muri
La mostra “La guerra sui muri” segue il filo rosso dell’esposizione “Beni e vite per la patria! La Grande guerra e la Camera di commercio di Bolzano” ed è dedicata a manifesti austriaci e italiani realizzati durante la Prima guerra mondiale.
Il manifesto illustrato nasce e si diffonde in Europa nella seconda metà dell’Ottocento diventando in breve tempo la più incisiva forma di pubblicità. Durante la Prima guerra mondiale si afferma come strumento di informazione fungendo da vero e proprio giornale murale. Grazie a mirate strategie di comunicazione, all’utilizzo sapiente di illustrazioni e di slogan diviene ben presto mezzo di propaganda e di manipolazione.
La straordinaria raccolta dell’appassionato collezionista viennese Erik Eybl, nel limitato ma significativo numero di pezzi presentati in questa mostra, rappresenta in modo esaustivo il fenomeno della “pubblicità di guerra“.Una collezione assai prestigiosa dal punto di vista della completezza: ricca di materiali sia in lingua tedesca che in lingua italiana, realizzati da artisti come Josef Divéky, Kurt Libesny, Alfred Offner, Erwin Puchinger, Alfred Roller, Theodor Zasche, per l’ambito austriaco, e pionieri del cartellonismo italiano come Mario Borgoni, Aldo Mazza, Tito Corbella e Ugo Finozzi.
A corredo della mostra è stato pubblicato un catalogo con la schedatura dei manifesti esposti, raccolti in quattro sezioni: l’inizio della guerra e i personaggi di spicco, i prestiti di guerra, i soldati e infine la propaganda e il desiderio di pace. La pubblicazione conterrà anche la biografia degli illustratori più famosi.
2014 - Beni e vite per la patria!
Nell’anno delle celebrazioni per il centenario dell’inizio della Prima guerra mondiale, il Museo Mercantile di Bolzano ha voluto fornire un proprio contributo organizzando una mostra con un taglio legato alla sua vocazione: la divulgazione della storia del territorio, con particolare attenzione alla dimensione economica.
La mostra raccoglie materiale grafico di assoluto valore, soprattutto manifesti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private che testimoniano come la propaganda abbia giocato un ruolo fondamentale durante il conflitto, anche nell’ambito economico. Particolarmente interessanti sono i manifesti che accompagnavano l’emissione dei prestiti di guerra, realizzati da noti cartellonisti e importanti case editrici. Facevano parte di una massiccia campagna promossa dal governo austriaco per indurre i risparmiatori all’acquisto dei titoli, indispensabili per sostenere l’enorme sforzo finanziario richiesto dalla guerra. A tal fine ricopriva dunque un ruolo determinante il richiamo a valori condivisi e forse ancor più il messaggio subliminale trasmesso da queste grafiche. I temi più ricorrenti – in un contesto inevitabilmente non esente da una certa retorica – inneggiano alla patria e riprendono elementi classici dell’iconografia tirolese. Ma dal patriottismo di impronta militaristica dei primi anni di guerra si passa col tempo ad altri registri, che tendono piuttosto a fare appello alla pietà e alla solidarietà umana.
Accompagna la mostra il Quaderno n. 6 della collana del Museo Mercantile che oltre alla catalogazione delle opere in mostra, contiene approfondimenti scientifici riferiti all’economia di guerra nel Tirolo storico e al ruolo giocato dalla Camera di commercio di Bolzano durante questo periodo.
2013 - Il pittore barocco di Bolzano Ulrich Glantschnigg (1661-1722)
La mostra su Ulrich Glantschnigg (1661-1722) allestita al Palazzo Mercantile, rappresenta per la città di Bolzano un evento straordinario. Per la prima volta sono esposte al pubblico le grandi tele che l'artista dipinse all'inizio del 1700 per le famiglie dell'alta borghesia bolzanina. I quadri ritraggono importanti personaggi dell'epoca e soprattutto persone comuni impegnate nelle loro faccende quotidiane, vestite e acconciate secondo l'uso del tempo. Parte integrante dell'esposizione sono le sette tele del soffitto della Cancelleria nel Palazzo Mercantile.
Al Museo Diocesano di Bressanone sono state esposte anche numerose opere a carattere sacro del pittore bolzanino.
2012 - Visitate le Dolomiti! Cento anni di manifesti
Dichiarate nel 2009 dall'UNESCO "Patrimonio Universale dell'Umanità", le Dolomiti rappresentano uno dei comprensori montani più suggestivi al mondo.
Diventano meta di turismo invernale ed estivo sul finire del XIX secolo e in concomitanza nascono le prime rudimentali forme di promozione turistica, tra cui eccelle il manifesto.
Attraverso oltre un centinaio tra manifesti, depliant e brochure, dai primissimi anni del 1900 sino agli anni Ottanta, la mostra illustra al pubblico come un territorio abbia fatto della promozione un elemento fondamentale della propria economia.
2011 - La vecchia Posta a Bolzano
2010 - Novembre 1756. Giacomo Casanova a Bolzano
Il nome di Giacomo Casanova, uno dei personaggi più discussi e affascinanti del XVIII secolo, è stato trovato quasi per caso nell’ampio archivio della ditta G.A. Menz, custodito presso il Palazzo Mercantile di Bolzano.
Il noto commerciale Georg Anton Menz scrive al gentiluomo veneziano per sollecitare il pagamento di un debito contratto qualche tempo prima, quando in fuga dal carcere dei Piombi, arriva a Bolzano per rifarsi il guardaroba e poter così continuare il suo viaggio verso Monaco di Baviera.
Il Palazzo Mercantile, gioiello barocco della città, è la scenografia ideale per rappresentare il personaggio di Casanova e far rivivere attraverso pregiati dipinti, documenti e un costume d’epoca le atmosfere di Venezia e Bolzano del Settecento.
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