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Posizioni lavorative adatte alle nuove generazioni
In uno studio, l’IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ha analizzato le aspettative dei giovani altoatesini rispetto al loro posto di lavoro ideale e le ha illustrate attraverso delle professioni tipo.
Nella primavera del 2023 sono stati intervistati oltre 2.000 giovani altoatesini di età compresa tra i 14 e i 30 anni e sono state condotte interviste con esperti in collaborazione con il “Südtiroler Jugendring” e altre organizzazioni giovanili. È stato utilizzato un metodo statistico innovativo, ovvero l’analisi congiunta adattiva. Si tratta di una tecnica di ricerca che permette di capire il sistema di preferenze di un prodotto, nel nostro caso di un posto di lavoro. Il metodo si fonda sull’idea che i giovani valutino globalmente un posto di lavoro in base alle singole caratteristiche che lo compongono. Uno degli obiettivi principali dello studio era capire le aspettative dei giovani altoatesini rispetto al posto di lavoro. L’indagine condotta tra i giovani mostra che il clima lavorativo e la retribuzione sono gli aspetti decisivi nella scelta di un lavoro, ciascuna delle quali incide per circa il 20 percento dell’importanza complessiva. La rilevanza di questi aspetti si riflette anche nel fatto che un clima lavorativo sfavorevole è un motivo sufficiente per tre giovani su dieci per rifiutare un’offerta o interrompere un rapporto di lavoro esistente. Analogamente, un giovane su cinque esclude categoricamente un impiego retribuito con 1.400 euro netti mensili. Di conseguenza, un clima lavorativo negativo o una retribuzione bassa non possono sempre essere compensati da altri aspetti positivi.
Tuttavia, anche altri aspetti risultano cruciali, come il rapporto con i superiori, la tipologia contrattuale (stagionale, determinato o indeterminato) e le opportunità di carriera. Le prospettive formative, gli orari di lavoro (regolari o irregolari) e l’autonomia decisionale, invece, sembrano avere meno peso nella scelta di un lavoro.
A prescindere dalle esigenze intrinseche al posto di lavoro, i giovani altoatesini desiderano anche avere abbastanza tempo da dedicare alla famiglia e alle proprie passioni, una casa o un appartamento di proprietà e la possibilità di usufruire di prestazioni mediche di qualità. Seguono aspetti legati alla mobilità, come poter raggiungere il proprio luogo di residenza e il posto di lavoro con i mezzi pubblici. Poco meno di due terzi dei giovani considererebbe la possibilità di lasciare l’Alto Adige per motivi professionali, soprattutto se ciò comportasse opportunità di lavoro e di carriera interessanti e una retribuzione più alta.
Dai risultati dello studio emergono una serie di sfide:
Creare un ambiente di lavoro motivante:
I datori di lavoro devono riconoscere che il clima lavorativo è una leva importante per aumentare l’attrattività della propria impresa. Creare un’atmosfera piacevole non “costa” nulla e dovrebbe essere un obiettivo realizzabile in ogni azienda.
Anche lo stipendio è un criterio decisionale fondamentale nella scelta del lavoro:
Uno stipendio di 1.400 euro netti al mese è considerato il reddito minimo per i giovani. Tuttavia, circa un quarto dei dipendenti del settore privato altoatesino guadagna meno (ASTAT, 2023). Non sorprende, quindi, che la prospettiva di un reddito più elevato sia uno dei motivi principali dell’emigrazione dall’Alto Adige.
L’immagine di alcune professioni non corrisponde alla realtà:
È evidente che alcune professioni non godono di una buona reputazione tra i giovani, sebbene gli esperti le considerino attrattive. In questo caso è necessario un lavoro di informazione e sensibilizzazione da parte delle associazioni di categoria e delle organizzazioni giovanili.
Le condizioni quadro per alcune professioni devono essere migliorate:
L’indagine ha evidenziato che alcune professioni, in particolare le figure del cameriere e del cuoco, hanno una scarsa considerazione non solo da parte dei giovani, ma anche dagli esperti. Oltre alla retribuzione e al clima lavorativo, in questi casi è necessario intervenire anche su altri aspetti, come l’orario di lavoro e il tipo di contratto offerto.
Considerare le esigenze e i desideri individuali:
Non tutti i giovani hanno le stesse aspettative professionali. Di conseguenza, i datori di lavoro devono tenere conto delle diverse esigenze in termini di retribuzione, carriera, formazione o clima lavorativo, nonché dei progetti di vita individuali e delle situazioni familiari. Tutto ciò dovrebbe essere il più possibile libero da stereotipi o pregiudizi, perché le differenze non possono essere attribuite al genere, al gruppo linguistico di appartenenza o ad altri fattori socioeconomici.
Anche i giovani chiedono condizioni di vita favorevoli:
Molti giovani stanno pensando di lasciare l’Alto Adige per motivi professionali, anche perché il desiderio di avere una casa o un appartamento di proprietà in Alto Adige è sempre più difficile da realizzare. La creazione di spazi abitativi a prezzi accessibili rappresenta quindi una delle sfide principali per la politica e l’amministrazione provinciale.