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Le comunità energetiche rinnovabili
Sono state pubblicate le ultime informazioni mancanti sull‘implementazione delle comunità energetiche rinnovabili.
Una comunità energetica mira a produrre e consumare energia rinnovabile in modo collaborativo, coinvolgendo cittadini e cittadine che operano in modo autonomo e responsabile. Il servizio Impresa digitale – PID della Camera di commercio di Bolzano, in collaborazione con la Federazione Energia Alto Adige (SEV), ha organizzato un webinar sulle comunità energetiche rinnovabili. Asko Rienzner e Stephanie Maffei, dipendenti di SEV, hanno presentato le regole operative per la loro implementazione.
Chi può accedere alle sovvenzioni?
A febbraio il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), responsabile della promozione delle energie rinnovabili in Italia, ha pubblicato i regolamenti attuativi del decreto ministeriale sulla promozione delle comunità energetiche. È importante notare che una comunità energetica può richiedere la tariffa di sovvenzione statale (fino a 130 euro/MWh) a cui ha diritto per l’energia elettrica rinnovabile utilizzata congiuntamente solo se i propri impianti di produzione vengono messi in funzione dopo la costituzione della comunità stessa. Il finanziamento degli impianti più datati è soggetto a determinate condizioni. Per gli impianti di produzione entrati in funzione tra il 16 dicembre 2021 e il 23 gennaio 2024, è necessario presentare una documentazione adeguata che dimostri che questi impianti sono stati costruiti con l’obiettivo di essere gestiti da una comunità energetica.
Tuttavia, gli impianti di produzione che hanno già generato elettricità prima del 15 dicembre 2021 possono essere inclusi nella comunità energetica, ma non sono idonei per ricevere finanziamenti. Inoltre, la loro produzione non deve superare il limite del 30 percento della produzione totale di tutti gli impianti di produzione della comunità energetica. La tariffa incentivante, sovvenzionata dallo Stato, viene applicata per 20 anni. In alcuni casi può essere combinata con un contributo di investimento aggiuntivo del Fondo Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) fino al 40 percento dei costi approvati (ad esempio per la costruzione dell’impianto di produzione e l’allacciamento alla rete elettrica). Tuttavia, il contributo del PNRR è disponibile esclusivamente per impianti di produzione in comuni con meno di 5.000 abitanti e può essere richiesto solo dopo la costituzione della comunità energetica.
Come si procede alla creazione di una CER?
Ogni comunità energetica è tenuta a redigere uno statuto che sia in linea con i parametri del GSE. L’obiettivo di una comunità energetica autonoma, aperta a tutti, è conseguire vantaggi ambientali, economici o sociali per l’intera comunità, piuttosto che profitti individuali. I membri della comunità energetica che hanno il potere di controllo devono essere residenti nei comuni in cui si trovano i loro impianti di produzione. Le comunità energetiche possono essere costituite da persone fisiche, associazioni con personalità giuridica, piccole e medie imprese, enti locali o autorità pubbliche. Le grandi imprese sono quindi automaticamente escluse. I membri di una comunità energetica conservano la facoltà di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica e possono disiscriversi dalla comunità in qualsiasi momento. Le comunità energetiche hanno bisogno di amministratori che si occupino degli aspetti burocratici. Ad esempio, è necessario presentare al GSE un rapporto annuale dettagliato sui benefici generati dai sussidi per la comunità energetica e per i singoli membri. Ogni comunità energetica è quindi obbligata a tenere una contabilità separata per i contributi pubblici ricevuti.