Karin Ausserhofer
Karin Ausserhofer ha reso il modello di volo il suo motto personale: vuole essere pilota della propria vita e, come un aereo, tenere sempre la testa alta. La accompagnano chiarezza, indipendenza, volontà creativa e di miglioramento.
Per 16 anni è stata Amministratrice della Cassa Raiffeisen di Meltina e dal 2017 al settembre 2020 Vicedirettrice della Cassa Raiffeisen Val d’Adige. Come ha conciliato lavoro e maternità?
Ho avuto due splendide figlie che oggi hanno 13 e 15 anni. Mio marito e mio padre mi hanno sostenuta in ogni cosa. Il Consiglio d’amministrazione della Cassa Raiffeisen di Meltina ha creduto e ha avuto fiducia in me. Ho potuto organizzare il mio orario lavorativo in modo flessibile, ho lavorato molto da casa e sono rimasta una direttrice attiva. Già allora eravamo un modello esemplare di come può funzionare e del fatto che funziona, ma per farlo bisogna anche volerlo e averne fiducia. Se mi sentissi male nel portare la mattina mio figlio all’asilo di certo non resisterei e non sopporterei i conflitti.
Come vive il ruolo da dirigente?
Mi vedo più come una leader che non una manager, dirigo e accompagno un team, stabilisco le condizioni e ho fiducia nella singola responsabilità delle persone sul fatto che verranno rispettate. Necessito di chiarezza e do chiarezza. Cerco di entusiasmare e osservo precisamente per vedere i punti di forza, le capacità ma anche le debolezze dei miei collaboratori e collaboratrici e intervengo solo quando è necessario.
Chi nella Sua vita l’ha messa alla prova e incoraggiata?
Oltre a mia madre, che è rimasta il mio esempio migliore anche dopo la sua scomparsa, sono stati di fatto soprattutto uomini: mio padre, l’allora Vicedirettore della Cassa Raiffeisen di Bolzano, il Presidente della Cassa Raiffeisen di Meltina, due meravigliosi amici e ovviamente mio marito. Mi sono guadagnata il loro rispetto e ho ricevuto fiducia.
Cosa riesce bene alle donne?
Le donne hanno il coraggio di affidarsi ad altre persone, sono orientate ai risultati e non si concentrano principalmente sui problemi. È come quando un bambino è ammalato: si cerca la via della guarigione, non si rimane fermi nella malattia. I team che arricchiscono di più sono però composti sia da donne che da uomini. La donna fa più attenzione ai dettagli secondari e contribuisce con un punto di vista emotivo, gli uomini aggiungono in generale la prospettiva più razionale e si soffermano su fatti concreti. L’ideale sarebbe un mix.
Che cosa augura alle altre donne?
Siate oneste e rimanete voi stesse. Decidete chiaramente se volete essere le artefici della vostra vita o se volete far decidere gli altri. Noi donne tendiamo spesso a valutare e giudicare, a cercare confronti e dimostrazioni, ma ciò è faticoso e anche insensato. La consapevolezza viene raggiunta dalle persone che prendono le proprie decisioni in base a ciò che è meglio per loro. Dovremmo sfruttare questa libertà.
Sulla persona
Karin Ausserhofer è nata nel 1972 a Bolzano ed è cresciuta a Cornaiano. Alla scuola superiore commerciale di Bolzano ha scelto l‘indirizzo programmazione. Ha poi studiato economia aziendale a Innsbruck e ha da poco concluso un percorso di studio a Vienna come coach relazionale. Nelle estati durante gli studi, Karin Ausserhofer ha lavorato presso la Cassa Raiffeisen di Bolzano come lavoro estivo e dopo l’università, dal 1996 al 2000, come assistente di direzione. Poi ha assunto la direzione della Cassa Raiffeisen di Meltina ed è rimasta Amministratrice della Cassa Raiffeisen Val d’Adige a Meltina fino alla fusione delle Casse Raiffeisen di Meltina, Andriano, Terlano e Nalles. Dal 2017 al 2020 è stata Vicedirettrice di questa fusione bancaria con sede a Terlano. Ora è attiva come coach relazionale per accompagnare imprese e persone attraverso i processi di cambiamento o alla ricerca di chiarezza. Karin Ausserhofer è sposata e madre di due figlie nate nel 2005 e 2007.