
I produttori vinicoli altoatesini
Il vino è uno dei prodotti di punta dell’Alto Adige. L’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ha intervistato nell’estate del 2025 i 19 maggiori produttori di vino altoatesino, che rappresentano oltre l’80 percento del volume totale di imbottigliamento avvenuto in Alto Adige. L’analisi mostra come i produttori di vino riescano ad affermarsi tra un andamento stabile e le nuove sfide del settore.
La superficie vitivinicola è leggermente aumentata dal 2018 e oggi ammonta a 5.833 ettari. Particolarmente evidente è il cambiamento nella struttura delle varietà coltivate: la quota dei vitigni a bacca bianca ha ormai superato i due terzi del totale di superficie vitata, a conferma del posizionamento sempre più marcato dell’Alto Adige come regione del vino bianco. Vitigni come Sauvignon, Traminer aromatico e Pinot grigio hanno guadagnato importanza, mentre la Schiava è in costante calo. Anche la superficie coltivata con metodi biologici è aumentata significativamente (+45,8 percento).
I 19 maggiori produttori – sia cantine sociali che privati – hanno venduto nel 2024 circa 33 milioni di bottiglie da 0,75 litri, di cui il 70 percento vini bianchi. Complessivamente, il volume delle vendite è leggermente diminuito rispetto al 2018.
La struttura dei mercati di sbocco è rimasta quasi invariata. I mercati principali restano l’Alto Adige (27,4 percento) e il resto del territorio italiano (39,0 percento), seguiti dalla Germania (9,1 percento) e dagli Stati Uniti (8,3 percento). Più della metà delle bottiglie è stata venduta ad alberghi, ristoranti e bar (HORECA). Questo canale è l’unico ad essere cresciuto negli ultimi sei anni (dal 49,3 al 55,4 percento). Sono invece leggermente in calo la vendita attraverso enoteche specializzate, la vendita al dettaglio e il commercio online.
Come già successo nel 2018, quasi tutti i grandi produttori considerano la produzione sostenibile e le menzioni geografiche gli aspetti più importanti per il futuro. I produttori riconoscono nell’unità geografica aggiuntiva sull’etichetta un nuovo trend e un chiaro valore aggiunto per il posizionamento sul mercato. Le etichette digitali (ad esempio codici QR) sono considerate un tema importante da circa il 60 percento degli intervistati, proprio come sei anni fa. L’importanza delle cuvée, della produzione biologica e delle varietà PIWI, cioè le varietà resistenti ai funghi, è notevolmente diminuita.
Inoltre, si attendono interventi mirati e assistenza nella legislazione vitivinicola nonché nelle attività promozionali. Spesso viene richiesta anche assistenza in materia di sostenibilità, sviluppo del marchio e storytelling. Gli interventi principali citati comprendono eventi nei mercati internazionali, una strategia comunicativa più incisiva, una cooperazione più stretta con il turismo e la promozione di eventi enologici in Alto Adige.
“Il settore vinicolo altoatesino mostra una notevole stabilità. Per il futuro, sarà però decisivo sfruttare in modo mirato il potenziale dei mercati internazionali e rafforzare il proprio posizionamento”, ha spiegato il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner.
L’analisi flash 1.25 “I grandi produttori di vino dell’Alto Adige 2018-2024: tra stabilità e nuove sfide” è disponibile online.






