Brigitte Schönthaler
Una donna nell’edilizia
Schönthaler vende tutto ciò che può servire in cantiere e molta merce viene prodotta direttamente in azienda. L'impresa di manufatti in cemento con sede in Val Venosta è stata fondata più di 55 anni fa ed è oggi gestita da Brigitte Schönthaler, 43 anni, che è responsabile per il commercio e tutti gli aspetti finanziari. Trova la calma necessaria praticando il digiuno e il pilates. Nell'Unione commercio turismo servizi Alto Adige presiede il gruppo provinciale dei commercianti di materiali edili, un ambito prettamente maschile.
Lei ha studiato economia aziendale a Innsbruck per poi entrare nell'azienda paterna. Erano questi i Suoi piani?
Brigitte Schönthaler: Già da bambina volevo fare il capo; ho imparato fin da piccola a riordinare bolle di consegna e a scrivere fatture. Ciò ha sviluppato il mio senso economico, quasi più dello studio. Occorre tempo per maturare in un'azienda, oltre a curiosità e interesse per gli aspetti economici e tecnici.
Come è stato il Suo ingresso in azienda?
Le successioni non sono mai semplici. Molti collaboratori che lavoravano qui da anni, quasi tutti uomini, mi conoscevano fin da bambina. E a un tratto ero il loro superiore. Mio padre mi ha comunque sempre aiutata.
I clienti come hanno reagito?
All'inizio mi sentivo molto sottovalutata. Una volta un cliente che cercava informazioni su un camino, dopo aver sentito che ero donna, mi chiese se c'era qualcuno con cui si potesse parlare... Negli uffici dei commercianti di materiali edili lavorano quasi solo uomini, come se le donne non capissero nulla. Oggi abbiamo 30 dipendenti, con una forte presenza femminile in ufficio, dove lavorano 4 donne.
Nell'Unione commercio turismo servizi Lei presiede il gruppo dei commercianti di materiali edili, che sono tutti uomini. Ha cercato Lei questo incarico?
No. Quando all'interno dell'Unione è nato questo gruppo, io ero l'unica donna a farne parte. Qualcuno mi ha proposto per il direttivo e sono stata eletta. Da allora ne faccio parte, e nel 2015 sono diventata la Presidente.
Come fa a trovare dipendenti per la Sua azienda?
È difficile trovare personale di qualità. Abbiamo bisogno di lavoratori specializzati e qualificati che sappiano ragionare con la propria testa. Molti uomini non vogliono più lavorare nella produzione. Un tempo trovavamo forza lavoro straniera proveniente soprattutto dalla Slovacchia. Dal 2018 occupiamo anche rumeni, tunisini e un profugo nigeriano.
Cosa è cambiato nel corso degli anni?
Un tempo mio padre andava settimanalmente fino al Passo Resia per raccogliere ordini. Il ferro arrivava due settimane dopo. Oggi gli ordini vengono fatti con il cellulare e vanno subito soddisfatti. Lo stress si è moltiplicato. È come nelle gare, si corre sempre più veloce. La tecnologia ha comunque anche i suoi vantaggi. Ad esempio, attraverso il sito internet vendiamo anche prodotti che una volta era difficile smerciare.
Cosa Le piace del Suo lavoro?
Amo il contatto con la gente, mi piace fare la commerciante e dare consulenza. Come responsabile è importante mantenere un dialogo con i dipendenti, dare istruzioni chiare e segnalare se qualcosa non va. Questo richiede un rapporto equilibrato tra vicinanza e distacco. Ho studiato mediazione, che in questi casi aiuta molto.
Dove subentra l'innovazione?
Se ne occupano i miei fratelli Martin, che gestisce la produzione, e Werner. Tra le altre cose ho studiato edilizia biologica e conosco i problemi posti dai diversi materiali. Proponiamo anche soluzioni naturali come blocchi composti interamente in canapa, calce naturale e minerali. Hanno un effetto molto salubre sull'aria negli ambienti chiusi, e rappresentano una risposta dell'edilizia al problema climatico.
Come vive il rischio imprenditoriale?
Un'impresa può crearsi molte coperture, ma non ha il controllo su tutto: può ad esempio accadere che un cliente importante non paghi, o che un dipendente abbia un grave infortunio. Occorre una certa dose di fiducia, calma e sperare che tutto vada bene.
Cosa augura alla Sua azienda tra cinque anni?
Mi auguro che l'impresa sia sana e un punto di riferimento importante per i clienti che costruiscono, e inoltre che riesca a garantire salari adeguati.
Come fa a staccare la testa?
Mi piace viaggiare. D'inverno vado in sauna e faccio pilates una volta alla settimana. Ogni tanto digiuno. Dà un senso di libertà.
Che consiglio si sente di dare alle donne?
Di avere uno scambio con altre donne allo stesso livello. Occorrono autoriflessione ed equilibrio tra famiglia e lavoro. Parlando si impara molto, indipendentemente che si parli con un dipendente o con un cliente. Inoltre si possono fare molte esperienze visitando anche altre aziende. In una posizione dirigenziale si è sempre più esposti. Non dovremmo fare caso a cosa pensano gli altri di noi. Oggi ci sono diverse donne che ricoprono posizioni importanti, ed è un bene che sia così. Dobbiamo dare l'esempio alle giovani. Le donne dovrebbero inoltre proporre altre donne per ruoli importanti, votare donne, sostenersi a vicenda senza disprezzare o fare confronti. Trattiamoci con rispetto.
Sulla persona
Brigitte Schönthaler è nata nel 1976. Ha frequentato l'istituto commerciale a Silandro e studiato economia aziendale a Innsbruck. Nel 2000 è entrata come amministratrice delegata nell'azienda di famiglia. Gestisce il reparto commerciale, mentre il fratello minore Martin si occupa della produzione. Il più giovane, Werner, è impiegato e si occupa tra le altre cose di innovazione. Suo padre Alois (83, anni, ancora in azienda) e lo zio Josef (89 anni) hanno fondato l'azienda nel 1964 a Lasa, iniziando con mattoni in calcestruzzo, per poi ampliare la produzione e il commercio e spostarsi a Oris. Oggi l'azienda produce manufatti in calcestruzzo, mattonelle e pilastri, blocchi in canapa, sistemi per solai e casseforme, e vende materiali edili in Val Venosta, in Svizzera, Austria e Germania ma anche in Marocco.
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