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Fonti di energia alternative
Soprattutto in tempi di rincari vertiginosi, le fonti di energia alternative diventano sempre più importanti. La Camera di commercio di Bolzano ha stretto un accordo di collaborazione con la Federazione Energia Alto Adige per informare la popolazione altoatesina sulle fonti di energia alternative.
I presupposti sono incoraggianti: con 300 giorni di sole all’anno, le sue foreste montane e le sue acque correnti, l’Alto Adige ha fonti di energia rinnovabili che possono essere utilizzate in modo sostenibile e indipendente per generare elettricità e calore. Know-how nel generare energia elettrica: l’Alto Adige lo fa da più di cento anni e continua tuttora a farlo. Ancora oggi, cooperative, servizi municipali e aziende private producono e distribuiscono elettricità e calore da fonti di energia rinnovabili. In altre parole, in Alto Adige la tendenza verso un approvvigionamento energetico decentralizzato e autoctono era ben radicata già molto prima dell’inizio della transizione energetica. Ciò che i pionieri altoatesini dell’energia hanno creato nelle città e nelle zone rurali oggi è considerato innovativo e sostenibile.
In tutta Italia ci sono131 distributori di energia elettrica, di cui 48 in Alto Adige. Ogni anno in Alto Adige vengono prodotti 6,8 terawattora (TWh) di energia elettrica. 6,6 TWh sono prodotti da fonti di energia rinnovabili e l’88% di questa preziosa elettricità verde è generata da centrali idroelettriche. L’Alto Adige consuma 3,1 TWh di elettricità all’anno, esportando così più della metà della sua produzione di elettricità in altre regioni italiane e contribuendo alla transizione energetica anche oltre i suoi confini.
Se si vogliono raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, l’Italia - e dunque anche l’Alto Adige - entro il 2030 deve espandere su larga scala l’uso delle energie rinnovabili nella produzione di elettricità. In un’audizione al Senato nell’ottobre 2021, l’istituto di Ricerca sul Sistema Energetico – RSE aveva già presentato cifre impressionanti secondo cui in Italia nei prossimi otto anni la capacità predefinita degli impianti che producono elettricità attraverso energie rinnovabili deve aumentare di 58 gigawatt (GW). Nel 2020, circa il 40 percento dell’elettricità consumata in Italia è stata prodotta da fonti energetiche rinnovabili. Nel 2030, secondo il Green Deal, il 70 percento del consumo di elettricità dovrà provenire da fonti di energia rinnovabili.
Senza energia idroelettrica non c’è transizione energetica
Nel 2020, secondo l’Hydropower Special Market Report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), le centrali idroelettriche hanno prodotto un sesto dell’energia elettrica fornita in tutto il mondo, ovvero più di tutte le altre fonti di energia rinnovabili messe insieme. Sempre nel 2020, sono stati prodotti in tutta Italia 116,1 terawattora di energia elettrica rinnovabile. Di questi, 46,7 TWh provenivano da centrali idroelettriche.
Parola chiave teleriscaldamento
In Alto Adige c’è la più alta concentrazione di impianti di teleriscaldamento in Italia. 77 delle centrali di teleriscaldamento gestite prevalentemente in modo cooperativo funzionano con la biomassa. Più di 17.000 famiglie sono rifornite con il teleriscaldamento. Questo rafforza l’economia circolare regionale: il 66 percento della biomassa bruciata nelle centrali di riscaldamento proviene dai boschi altoatesini e in molti casi il cippato viene consegnato dai contadini.
Parola chiave biogas
In Alto Adige ci sono più di 30 impianti di biogas che danno un importante contributo alla tutela del clima. Per esempio, i residui di fermentazione degli impianti di biogas non solo possono essere trasformati in fertilizzanti organici e sostituire i fertilizzanti artificiali nelle coltivazioni di frutta e vino dell’Alto Adige come parte di un’economia circolare sostenibile, ma gli impianti di biogas producono anche elettricità “verde” e calore “verde”. Inoltre, il bio-GNL è prodotto dal biogas, un gas liquefatto neutro in termini di CO2 con una densità energetica superiore al gasolio che può essere fornito ai camion e alle stazioni di servizio. L’industria alimentare potrebbe a sua volta utilizzare il CO2 ottenuto dalla produzione di gas naturale liquefatto (GNL) nell’accumulazione di anidride carbonica.
La Federazione Energia Alto Adige SEV rappresenta le cooperative energetiche altoatesine, le piccole e medie imprese energetiche e l’Azienda Pubbliservizi Brunico in qualità di confederazione e gruppo di rappresentanza internazionale degli interessi. Ad oggi appartengono all’associazione 306 aziende, tra cui 123 centrali idroelettriche, 149 impianti fotovoltaici, 49 impianti di teleriscaldamento, otto impianti di biogas e 34 distributori di elettricità.