Comunità energetiche rinnovabili: approvvigionamento energetico locale e decentrato
Che cos'è una comunità energetica rinnovabile?
Una comunità energetica rinnovabile (CER) è un insieme di persone che produce e autoconsuma energia da fonti rinnovabili per generare e gestire da sé in modo economico energia verde. In questo modo è possibile ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 e lo spreco di energia. Una CER può avere tra i suoi membri privati cittadini, piccole e medie imprese, amministrazioni pubbliche e altri soggetti. La comunità ha una propria personalità giuridica (associazione, cooperativa o altra forma di società).
La nuova normativa sulle CER prevede forti incentivi per la produzione decentrata di energia da fonti rinnovabili, favorendo lo sviluppo di sistemi di produzione e consumo decentrati e l'impiego intelligente delle reti di distribuzione come le cosiddette "smart grid".
La CER è un sistema virtuale: i produttori e i consumatori non devono modificare nulla. I consumatori devono essere dotati dei cosiddetti "contatori intelligenti" o "smart meter", forniti o convertiti dai provider di energia.
Chi può costituire una comunità energetica rinnovabile o aderire a una CER?
I membri della comunità possono essere persone fisiche o giuridiche, ma anche istituzioni pubbliche o private che desiderino creare una comunità per le energie rinnovabili. Innanzitutto, i membri devono definire l'area in cui vogliono stabilire gli impianti di produzione, che dovrebbero essere situati nelle vicinanze dei consumatori. Per ottenere il massimo dei benefici, gli impianti di produzione e i consumatori devono essere situati nel bacino di utenza di una cabina primaria (sottostazione elettrica che converte l'energia elettrica dall'alta tensione alla media tensione).
Aree di fornitura di cabine primarie in Alto Adige: Fonte EDYNA
Quali impianti di generazione di energia sono adatti alle comunità energetiche rinnovabili?
Le CER riguardano la produzione e l'utilizzo di energia elettrica. In linea di principio, in una comunità energetica può essere utilizzato qualsiasi impianto di generazione di energia che produce energia elettrica da fonti rinnovabili
Sono particolarmente adatti gli impianti fotovoltaici, ma anche le centrali idroelettriche, le centrali eoliche o gli impianti a biomassa che producono energia elettrica.
Il limite di potenza di un singolo impianto è di 1.000 kW. Sono quindi adatti gli impianti con una capacità produttiva massima di 1.000 kW per impianto. Tuttavia, una CER può comprendere più impianti. Deve però trattarsi prevalentemente di impianti nuovi. Vale a dire impianti entrati in funzione dopo l'entrata in vigore del decreto legislativo 199/2021 (16 dicembre 2021). Possono essere integrati anche gli impianti esistenti fino a un massimo del 30% della produzione degli impianti utilizzati nella CER. Bisogna considerare la quota di potenza, non il numero di impianti. Quindi, per fare un esempio, se in una CER vengono installati nuovi impianti fotovoltaici per 700 kWp, nella stessa CER possono essere inclusi impianti esistenti per 300 kWp.
Vantaggi delle comunità energetiche rinnovabili
L'obiettivo principale di una CER è apportare benefici ambientali, economici o sociali ai membri della comunità o alle aree locali in cui opera la comunità. Lo scopo non è quello di massimizzare i guadagni. La condivisione dell'elettricità prodotta deve avvenire attraverso la rete di distribuzione elettrica esistente. Nel caso dei produttori c’è autoconsumo diretto, mentre per l'elettricità consumata contestualmente alla produzione da consumatori esterni è previsto un premio per la CER.
Una tipica comunità energetica è formata da produttori (i “producer”), consumatori (i “consumer”) e produttori che consumano una parte dell’energia prodotta (i “prosumer”).
La CER dovrebbe quindi consumare la maggior parte possibile dell'energia elettrica prodotta all'interno del bacino di utenza di una cabina primaria contestualmente alla produzione. La rete elettrica ad alta tensione è quindi soggetta solo a carichi aggiuntivi minori, anche in presenza di una massiccia espansione delle strutture di produzione e consumo locali.
Vantaggi e svantaggi per i produttori
Per un'azienda o un privato che intende costruire un impianto di produzione di energia e metterlo a disposizione di una CER, non cambia molto. L'azienda o il privato mantiene la piena proprietà dell'impianto, può usufruire di eventuali agevolazioni fiscali o contributi per la costruzione dell'impianto e utilizzare contestualmente l'energia elettrica prodotta riducendo così i propri costi di acquisto dell'energia, e riceve il compenso per l'energia immessa in rete. Non ci sono quindi svantaggi per il produttore e per chi costruisce un impianto.
Vantaggi e svantaggi per i consumatori
Un consumatore che intende aderire a una CER deve in linea di principio essere disposto a farne parte. Spetta alla CER e al suo statuto stabilire un eventuale piccolo contributo per l'adesione iniziale. La CER può anche definire eventuali clausole di uscita, ma di norma un consumatore può abbandonare la CER in qualsiasi momento e gratuitamente.
Il vantaggio consiste nella concessione di un eventuale contributo di compensazione per l'energia utilizzata contestualmente alla produzione.
Un altro vantaggio significativo per i membri della CER è il potenziamento dell'approvvigionamento energetico locale e/o la riduzione della dipendenza da fornitori di energia esterni.
Cosa è importante per il funzionamento di una comunità energetica rinnovabile?
Affinché una CER funzioni e rechi vantaggi sociali ed economici alla comunità, occorre considerare i seguenti aspetti: È essenziale che la CER abbia una determinata dimensione minima in termini di numero di membri e di capacità produttiva totale costruita affinché le tariffe agevolate possano coprire almeno i costi di avvio e di gestione dell'impresa. Una CER può iniziare con un numero minimo di membri e di impianti di produzione e poi espandersi gradualmente.
In una CER, l'obiettivo è consumare contestualmente la maggior quantità possibile di energia prodotta nella comunità. È quindi fondamentale che vi sia un giusto mix di consumatori.
Esempio di impianto fotovoltaico: l’insieme dei consumatori deve consumare un totale di energia che si avvicini il più possibile alla curva di produzione dell'impianto fotovoltaico.
- Le utenze residenziali hanno di solito due picchi di consumo durante il giorno, verso mezzogiorno e alla sera, e altri picchi nel fine settimana.
- I picchi di consumo degli stabilimenti produttivi si registrano di norma durante la giornata, quando anche l'impianto fotovoltaico registra la massima produzione. Durante il fine settimana il consumo è invece molto ridotto.
- I ristoranti hanno almeno un picco di consumo a mezzogiorno, quando anche gli impianti fotovoltaici producono al massimo, e registrano consumi elevati anche nel fine settimana.
- Gli alberghi e le imprese del settore turistico hanno solitamente consumi elevati anche durante il giorno con picchi di consumo nei fine settimana.
Il giusto mix di consumatori è quindi un elemento centrale di una comunità energetica ben progettata.
Conclusione
Le CER possono dare un importante contributo all'incremento dell'approvvigionamento energetico locale. Servono a educare e rafforzare la comunità e non a massimizzare i profitti dei singoli individui.
In questo contesto, trovare il giusto mix di partecipanti alla CER è vantaggioso sia per il produttore che per il consumatore di energia.
È importante che la CER abbia una determinata dimensione minima per poter coprire i costi amministrativi.
Attraverso la costituzione e la gestione di una CER, è possibile apportare un vantaggio strutturale alle comunità locali e compiere un importante passo avanti verso un approvvigionamento energetico sostenibile e "a misura di nipote".
Autore
Dr. Ing. Norbert Klammsteiner