Conservare il benessere economico
La prosperità non è un dato di fatto, ma un obiettivo da perseguire, perché deriva dall‘impegno collettivo e costituisce la base per le prestazioni sociali, come i sistemi sanitari e l’istruzione. L’IRE - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ha condotto uno studio su come conservare il benessere economico dell’Alto Adige.
Una delle grandi sfide che la nostra società dovrà affrontare nei prossimi anni sarà il cambiamento demografico, oltre a quello climatico e alla transizione tecnologica. In futuro ci saranno sempre meno persone in età lavorativa, mentre crescerà il numero di persone in età pensionabile. Questa variazione della struttura demografica della nostra società avrà ampie ripercussioni, anche sul benessere della popolazione altoatesina.
Andamento
Nel 2022 la popolazione residente in Alto Adige ammontava a 532.616 persone. Ciò significa che, ad oggi, la popolazione è cresciuta di circa un sesto (16,2 percento) rispetto al 2000, quando l’Alto Adige contava ancora poco meno di 460.000 residenti. Secondo le previsioni dell’ISTAT, la popolazione altoatesina entro il 2050 passerà a poco più di 575.000 persone. Dall’analisi della struttura demografica della popolazione residente emerge chiaramente che l’invecchiamento della popolazione osservato negli ultimi 20 anni proseguirà, rafforzandosi ulteriormente in futuro. A causa del basso tasso di natalità e della crescente aspettativa di vita, continua ad aumentare la quota di persone in età pensionabile (65 anni e oltre), e allo stesso tempo a diminuire la percentuale di persone in età lavorativa (dai 20 ai 64 anni). Mentre nel 2000 si registrava una persona in età pensionabile ogni quattro persone in età lavorativa, oggi tale rapporto si riduce a una su tre. Questa variazione della struttura demografica della nostra società avrà un impatto significativo, che si rifletterà anche sull’equilibrio economico della popolazione altoatesina.
Ripercussioni
Ipotizzando che tutte le condizioni economiche – ad esempio il tasso di occupazione e la produttività del lavoro – rimangano invariate rispetto a oggi (scenario base), il calo atteso delle persone in età lavorativa e l’aumento della popolazione complessiva, in particolare delle persone in età pensionabile, entro il 2050 comporterà una riduzione del benessere della popolazione altoatesina del 13,6 percento (espresso in PIL pro capite).
Incrementare la produttività del lavoro
Questo calo del benessere economico potrebbe essere contrastato in parte aumentando il volume di lavoro, ad esempio attraverso un aumento del tasso di attività, un innalzamento dell’età pensionabile oppure una riduzione dell’emigrazione di forze di lavoro residenti in Alto Adige. I risultati dimostrano comunque che non basterà aumentare solamente il volume del lavoro per compensare del tutto la perdita di benessere che si configurerà entro il 2050 a causa dell’andamento demografico. Per accrescere o quantomeno per mantenere il benessere al livello attuale, entro il 2050, occorre anche incrementare la produttività del lavoro come è avvenuto negli ultimi decenni. Questo obiettivo deve essere raggiunto tenendo maggiormente conto dei settori innovativi e promuovendo la crescita delle imprese esistenti.
Per mantenere e garantire a lungo termine l’attuale livello di benessere economico occorre:
- Sfruttare il potenziale lavorativo non ancora valorizzato – aumento del tasso di occupazione
- Prevedere maggiori incentivi per il tempo pieno » Prolungare la durata della vita lavorativa
- Contrastare l’emigrazione di giovani altoatesini e incentivare l’immigrazione di personale qualificato
- Incentivare l’aumento della produttività
Lo studio 2.24 “Come conservare il benessere economico dell’Alto Adige: l’importanza dell’occupazione e della produttività” può essere scaricato online.