Scarsa competitività europea
Da qualche tempo l’Europa fatica a tenere il passo con lo sviluppo economico internazionale. Anche le aziende altoatesine ne risentono nel loro lavoro quotidiano.
L’indice di localizzazione elaborato dall’Institut der deutschen Wirtschaft (IW), Istituto dell’economia tedesca di Colonia, lo dimostra in maniera inequivocabile: confrontando le localizzazioni industriali a livello internazionale molti Paesi dell’Unione europea si piazzano in fondo alla classifica. L’Italia è al 26° posto su 45 Paesi industrializzati ed emergenti. Questo indice, rilevato da IW-Consult, valuta fattori di localizzazione dal punto di vista degli investimenti delle imprese industriali, come la sicurezza del diritto, la corruzione, la regolamentazione del mercato del lavoro, le infrastrutture, il capitale umano disponibile, i costi e così via.
Negli ultimi anni la crescita media del PIL nell’Unione europea è inferiore rispetto a quella negli Stati Uniti e in Cina. Per quanto riguarda gli investimenti lordi, la Cina ha aumentato costantemente la propria quota nel corso degli anni e ora è chiaramente in testa alla classifica. Inoltre, l’Europa non può competere con le università più prestigiose in termini di risultati di ricerca scientifica. A livello mondiale, solamente il 18 percento delle domande di brevetto proviene dal Vecchio Continente.
Il mercato interno europeo è lungi dall’essere considerato completo: ad esempio, non esiste ancora un mercato comune europeo dei capitali e le numerose barriere commerciali, così come la mancanza di standard uniformi, ostacolano lo scambio di merci nell’Unione. Anche su altre questioni cruciali per la competitività economica del futuro come la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, l’approvvigionamento di materie prime e la capacità delle batterie a sostegno della transizione ecologica, sembra che l’Unione europea sia in affanno.
Tutti questi aspetti si ripercuotono negativamente anche su molte imprese altoatesine, poiché impediscono loro di sfruttare appieno il proprio potenziale di sviluppo.