Messaggi pubblicitari
Sono considerate come informazioni pubblicitari fuorvianti tutte le indicazioni (ad esempio tè dell’Alto Adige) o confezioni (ad esempio succo di mela imbottigliato in bottiglie di champagne) che vanno oltre le informazioni obbligatorie e che si discostano dalle norme di legge. Ciò include le denominazioni di vendita false, luoghi di provenienza scorretti e l’uso improprio dei loghi.
Le informazioni sui prodotti alimentari non devono essere fuorvianti; in particolare esse non devono trarre in inganno il consumatore:
- Per quanto riguarda le caratteristiche dell’alimento in particolare la sua natura, le sue proprietà, la sua composizione, la quantità, la conservabilità, il paese o luogo d’origine e il metodo di fabbricazione o produzione.
- Attribuendo all’alimento effetti o proprietà che non possiede.
- Indicando una caratteristica del prodotto come particolare (ad esempio assenza o presenza di ingredienti e/o sostanze nutritive) anche se in realtà anche tutti gli altri alimenti comparabili hanno le stesse caratteristiche.
- Suggerendo tramite la denominazione, l’immagine o la descrizione, la presenza di un particolare ingrediente, anche se tale ingrediente è naturalmente presente nel prodotto, oppure è stato sostituito con un altro ingrediente.
Le informazioni riguardanti gli alimenti devono essere accurate, chiare e facilmente comprensibili per i consumatori.
Sono state utili queste informazioni?